GESTIRE I COLTRANE CHANGES

Gestire i Coltrane Changes vi è sempre risultato ostico? Stefano Micarelli e Fabio Zeppetella provano a spiegarveli in modo “semplice”!
di Stefano Micarelli

John Coltrane è un musicista che per definizione è associato alle idee di ricercatezza e complessità per quanto riguarda l’armonia.

Brani come Giant Steps rappresentano nell’immaginario comune dei musicisti un banco di prova molto impegnativo per chi studia l’improvvisazione.

E’ in effetti è cosi! Le composizioni di Coltrane sono arrivate a mettere in crisi persino gli stessi musicisti che incidevano i dischi con lui non proprio sprovveduti come Cedar Walton o Tommy Flanagan per intenderci!

Questo articolo e il video di Fabio Zeppetella forniscono una chiave di lettura pratica che può aiutare a comprendere meglio questa tecnica armonica sia nei brani a firma di Coltrane sia in quelle famose rivisitazioni di standards in cui inseriva il suo marchio armonico.

Comprendere i Coltrane Changes e la concezione armonica di John Coltrane

I Coltrane Changes sono delle soluzioni armoniche utilizzate spesso come sostituzione di successioni armoniche tradizionali, portano questo nome perché hanno rappresentato un marchio di fabbrica per gran parte dell’evoluzione artistica di John Coltrane.

Molti dei suoi brani sono costruiti secondo i dettami di queste armonie che includono centri tonali a distanza di terza maggiore (spesso discendente) come ad esempio nel famoso Giant Steps.

Qui infatti partendo dal Si maggiore arriva prima a Sol maggiore e infine a Mi bemolle maggiore. Tre tonalità equidistanti quindi che formano un ideale triangolo equilatero sul circolo delle quinte, che venne anche investito di simboli spirituali.

Nella prima parte ogni accordo di primo grado viene preceduto dal rispettivo quinto grado. Mentre nella seconda parte c’è spazio per anche per il secondo grado nelle varie cadenze composte II-V-I.

E comunque il fulcro di questo come di altri brani ad opera dello stesso Coltrane è la modulazione su queste tre tonalità che caratterizza in maniera forte anche l’improvvisazione.

Questi cambi si possono anche usare come sostituzioni di armonie più tradizionali, per esempio un turnaround Cmaj7 Am7 Dm7 G7 può essere sostituito sfruttando questi cambi per terze maggiori, ad es. Cmaj7 Eb7 Abmaj7 B7 Emaj7 G7 Cmaj7 (C, Ab, E).

Una sostituzione del genere Coltrane la utilizza per trasformare il celebre But Not For Me nell’album My Favourite Things che nella versione originale è imperniato proprio sul turnaround a differenza dalle successive trascrizioni del Real Book.

Anche il tema viene piegato alle esigenze delle armonie e perciò modificato melodicamente. Tune Up di Davis viene reinterpretato in chiave coltraniana, il tema viene reinventato è così nasce il vertiginoso “Countdown” contenuto nell’album “Giant Steps”, il primo II-V-I |Em7 |A7 |Dmaj7 | // | si trasforma in |Em7 F7 |Bbmaj7 Db7 |Gbmaj A7 |Dmaj7 | e allo stesso modo le cadenze successive. Ancora nel bridge di “Body and Soul” e in molti altri brani originali e standards Coltrane impianta le sue armonie e le relative improvvisazioni.

Ed è proprio su questi brani che Fabio Zeppetella ci illustra nel video come Coltrane abbia modificato le strutture originali dei brani inserendo i suoi Changes.

Fatto tesoro di tutto questo quindi possiamo utilizzare questa soluzione per stravolgere turnarounds o cadenze II V I sia da un punto di vista della sostituzione dell’armonia, sia da un punto di vista anche melodico, dove la connessione melodica tra questi tre centri tonali risulterà non facile ma di sicuro effetto.

La gestione dei Coltrane Changes richiede una grande abilità nell’improvvisazione, sia tecnica per la velocità del tempo e dei cambi armonici, sia melodica per la particolare difficoltà nel collegare in maniera musicale centri tonali così distanti tra loro e per questo essere pronti a gestirli rappresenta un punto d’arrivo importante per ogni jazzista. E voi siete pronti?! #BEREADY!

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