L’ascolto consapevole

ascoltare la stessa musica con orecchie nuove
di Luca Nostro

Una volta i jazzisti avrebbero volentieri malmenato i poppettari, i poppettari i rocckettari, mentre tutti avrebbero fatto lo scalpo ai metallari, i quali se la sarebbero presa sicuramente con gli amanti della salsa. Oggi, alla domanda che musica ascolti? spesso si sente rispondere un pò di tutto. Ci sarà una via di mezzo tra questi due estremi?

Un’ottima collocazione in questo ampio spettro ce la potrebbe dare un ascolto consapevole.

Ascoltare tanti generi diversi è una cosa meravigliosa, apre la mente e offre spesso visioni radicalmente diversi degli stessi elementi, che si tratti di una progressione armonica o di un contenuto emotivo.

Ma volendo fare un ulteriore passo avanti si può puntare alla capacità di ascoltare un brano in modo critico, comprendendo o, meglio ancora, percependo le contaminazioni e le influenze che ci sono dietro.

Conoscere le tappe fondamentali della popular music e le reciproche influenze che generi e artisti hanno avuto l’uno sull’altro non vi porterà solo ad avere una cognizione di causa delle produzioni artistiche ma a cambiare il vostro stesso modo di sentire la musica nel complesso e ogni singolo brano nello specifico.

Provare per credere

Pochi ricordano che la musica noise è stata inventata da un artista futurista italiano nei primi anni del ‘900 ovvero, Luigi Russolo.

Russolo ebbe per primo l’idea di comporre dei brani musicali con dei rumori e quindi costruì degli strumenti che si chiamano appunto intonarumori.


Tra i fan di Russolo c’era anche Edgard Varese, un compositore statunitense di origini italo-francesi, autore di un’opera estremamente importante ovvero Ionisation che esordì alla Carnegie Hall nel ‘33 eseguita solo con strumenti a percussione dal suono indeterminato (tamburi, sirene ed altro).



15 anni dopo l’idea di utilizzare qualsiasi materiale sonoro per realizzare composizioni musicali si era largamente affermata ma si crearono due correnti di pensiero, quella della musica concreta che voleva che i suoni generati siano prodotti solo in modo naturale e quella della neonata musica elettronica che sfruttava la produzione di suoni da parte di dispositivi elettronici quali oscillatori elettrici di frequenze o da generatori di impulsi, ovvero i primordiali sintetizzatori di suoni.

Negli anni 50 nascevano i primi centri dedicati allo studio della musica elettronica, tra cui lo Studio for Electronic Music di Colonia che vede tra i suoi rappresentanti anche Stockhausen e nel cui ambito nacque anche un’altra composizione di grande rilievo ovvero Artikulation di György Ligeti, le cui oepere sono state utilizzate anche da Kubrick in tantissimi film, tra cui 2001: Odissea nello spazio. La composizione rappresenta un’articolazione di frasi con suoni completamente sintetici che simula un discorso di tipo “domanda e risposta”. Una forma di dialogo musicale che ci può ricordare molto il blues seppur proposta solo ritmicamente in questo contesto


Queste tre esperienze – Russolo, Varèse e Ligeti – sono solo il preludio e la fondazione insieme a Stockhausen della musica elettronica per come la conosciamo oggi.

L’influenza di questi compositori sulla musica attuale è enorme.

Oggigiorno i suoni che loro hanno trovato e inciso con grande fatica si possono facilmente reperire nelle librerie e nei plugin che abbiamo installati nelle nostre DAW e sono molto utilizzati nell’ambito della musica elettronica, techno, ma anche dell’hip hop.

Pensiamo infatti a Kendrick Lamar che usa tantissimo dei suoni ispirati a questi grandi compositori del passato.



Di fatto il rap è una forma di musica non cantata, molto ritmica basata non sul rumore, ma sull’assenza di vocalità, di altezze sonore di melodie. 

Quindi, la musica elettronica, per come è stata fondata a partire dal nostro Luigi Russolo, ha influenzato quello che abbiamo sotto le orecchie tutti i giorni in modo veramente incredibile.

Approfittate del fatto che ora tutta la musica è disponibile a portata di un click, familiarizzate con queste composizioni innovative ed epocali e, fidatevi, non ascolterete più un brano Rap nello stesso modo di prima.


Sapete dov’è il bello di tutto questo? Che ora che il vostro ascolto è in minima parte più consapevole lo stesso brano Rap che avete sentito stamattina potrebbe piacervi ancora di più.


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