Paolo Recchia ha frequentato masterclass tenute da Bob Mintzer, Rick Margitza, Billy Harper, Harry Allen, Dave Liebman, Enrico Pieranunzi, Chris Potter, Rosario Giuliani, Paolo Fresu.
Il suo modo di comunicare attraverso il sassofono, che abbraccia sin dalla giovanissima età, è ricco di sensibilità, di forza e chiarezza espressiva. Un sound bilanciato e spesso composto, ma capace di incredibili impennate emotive dove arriva a toccare corde più passionali a volte nostalgiche, o semplicemente rivelatrici di un gusto intimistico. Il suo stile compositivo fonda le radici negli albori del bebop, anche se poi si libera verso una contemporaneità più tangibile. È forse proprio questa la sua forza che deriva da anni di studio e di intenso approfondimento della cultura afroamericana.
Nel 2003 partecipa al Premio Massimo Urbani vincendo una borsa di studio per Siena Jazz; nel 2004 riceve il 2° premio al Concorso Nazionale “Giovani Talenti del Jazz Italiano” a Piacenza e il “Premio Palazzo Valentini” al Festival “JAZZ&IMAGE” di Villa Celimontana a Roma; nel 2005 il 2° posto al concorso nazionale di musica jazz di Baronissi.
Trascorre un periodo a Parigi e lì suona con Laurent Coq, Alain Jean-Marie, Michel Rosciglione, Stéphane Belmondo, Pierre Boussaguet, Rémi Vignolo.
Molteplici le collaborazioni con l’orchestra “Iodice&Corvini Roma Jazz Ensemble” e con la PMJO (Parco della Musica Jazz Orchestra) diretta da Maurizio Giammarco.
Paolo Recchia fa parte inoltre del gruppo “SIX SAX” guidato da Javier Girotto; del sestetto di Luca Mannutza Sound Six, con il quale registra “Tributo ai Sestetti anni 60” e “My Music” per l’etichetta Albore Jazz e del quartetto di Nicola Angelucci, con il quale registra “The First One” e “Beyond the drums” per Via Veneto Jazz.
Il suo esordio discografico risale al 2008 con “Introducing Paolo Recchia featuring Dado Moroni” per Via Veneto Jazz distribuzione EMI MUSIC, che nel 2011 pubblica il secondo album di Paolo Recchia “Ari’s Desire” con ospite il noto trombettista Alex Sipiagin.